lunedì 6 ottobre 2014

Il Trifarmaco del lunedì - somministrazione n°5


Mi chiedo se sia un bene avere una rubrica fissa,da un lato è un bene perchè mi costringe a sedermi e scrivere e a stare bene (si perchè quando io scrivo mi sento meglio), dall'altro se non scrivo nient'altro finisce che questo mi diventa un blog incentrato su una rubrica sola.
Dopo questo breve pippone mentale, penso sia il caso di cominciare bene questo lunedì.

LET'S GET IT STARTED

L'argomento del trifarmaco di oggi sono le parole.

Oggi più che una poesia per dare risalto all'argomento ho preferito scegliere un pezzo dell'opera teatrale forse più amata e più osannata, la mia preferita:


Non altro che il tuo nome mi è nemico.
Tu sei te stesso, anche se tu non fossi un Montecchi.
Oh prendi un altro nome! Che cos’è Montecchi?
Non è una mano, non un piede, non un braccio, non una faccia,
Nessun’altra parte appartenente ad un uomo.
Cosa c’è in un nome? 
Ciò che noi chiamiamo rosa,
Chiamata con un altro nome, profumerebbe come dolce.
Così Romeo, se non si chiamasse Romeo,
Manterrebbe quella cara perfezione che possederebbe,
senza quel nome. 
Romeo butta via il tuo nome;
E in cambio di quel nome, che non è parte di te,
Prendimi tutta.

Immagino abbiate intuito che questa è la famosa scena del balcone di Romeo e Giulietta di Shakespeare, credo che nessuno sappia spiegare meglio di Giulietta l'importanza delle parole.
Hanno sia la forza di rovinare una amore ma in fondo sono soltanto parole,un modo che abbiamo creato noi esseri umani per comunicare, dato che la bellezza è più forte delle parole non potremo mai concentrarla e racchiuderla in una serie di lettere.
Giulietta ci fa comprendere che le parole possono essere letali ma ci spiega anche che sono solo parole e possono essere cambiate,distorte o buttate via in vista di un bene superiore.

Sulla scia di Giulietta anche De Andrè ci ricorda la forza delle parole:


Capaci di far sbocciare le viole e far appassire le rose.
E mentre ascoltate De Andrè spero possiate godervi questo quadro di Magritte:


Le parole ci confondono sopratutto quando non sono neanche parole ma il disegno di alcune parole come quella non è una pipa ma il disegno di una pipa.
A tutti quelli che mi diranno che l'ho rubata a John Green, avranno ragione ma ai fini del Trifarmaco penso tutto sia lecito.

E con Queste parole vi saluto.

Buon lunedì e buona settimana.

Rockocò vi dice Adieeeeeee.


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