lunedì 17 novembre 2014

47 Deadman Walking (o' muort che parl)

"Maledetti piani inclinati"
                                                                                             cit. Rockocò 


Cari mustaccioli, auguro a tutti un buon lunedì.

Questo articolo parte da una premessa fondamentale:

FINANZIATE E SUPPORTATE IL FUMETTO ITALIANO.

Il panorama fumettistico italiano esiste e abbiamo davvero tanti autori talentuosi e con le capacità di scrivere capolavori però questo può accadere solo grazie al sostegno dei lettori.

Oggi vi parlo di un fumetto napoletano veramente valido, 47 Deadman talking.

Nella smorfia napoletana il 47 è o muort che parla, da qui il titolo del fumetto e quale miglior morto nella cultura pop che ci circonda, se non uno zombie.

"L'ennesimo fumetto sugli zombie?" direte voi.

Vi rispondo che se anche il panorama sembra saturo di zombie, e di zombie che guardano o leggono robe di zombie, di questo fumetto non si poteva fare a meno.
Io per primo sono stanco di leggere/guardare di apocalissi zombie ambientate oltreoceano, in cui i personaggi sono stereotipi di altre nazioni e hanno i classici atteggiamenti e valori che diciamocela tutta, non ci appartengono se non in una minima parte.
E in uno scenario come quello del post- apocalittico, l'ambientazione è tutto, perchè a seconda di dove si ambienti la storia,di quale società si parla e quali valori hanno le persone che ne fanno parte, cambia il modo di affrontare la crisi e come questa si evolve in rapporto con le persone.
E quale migliore luogo se non Napoli, dove le persone sono abituate ad abituarsi alle cose che non funzionano.
"Il napoletano si adatta"........anche all'apocalisse zombie.
Finora di quest'opera sono usciti 2 volumi ugualmente belli.
Ricchi di riferimenti fra super santos, personaggi e luogi.
Inoltre la capacità di strappare risate di questo titolo è come tutto il resto culturalmente napoletana e risiede quasi totalmente nella caratterizzazione dei personaggi e nelle loro vicissitudini.
L'unica cosa che non mi è piaciuta del passaggio tra il primo volume (il n.0) e il secondo (il n.1) è l'aggiunta dei colori.
Nel n°0 avevo apprezzato particolarmente la scelta del bianco e nero che dava alla storia un tocco molto Dark, con un uso particolarmente pregevole dei retini (molto all'italiana).
Non so perchè si sia passato al colore nel n°1, forse per mettere distanza tra questo titolo e  The Walking dead.
Questi ovviamente sono gusti miei e non intaccano la potenzialità del titolo,i cui volumi vi consiglio di recuperare il prima possibile.

P.S. Per i napoletani frequentatori della metro, uno dei protagonisti principali è SPICC.

Alla ricerca delle Royalties 

Con questo vi lascio e vi riauguro buon lunedì

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Rockocò vi dice Adieeeeeee

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